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null Il Convegno nazionale Corecom sul dIgitale e le emittenti locali: I lavori

28/06/2010
Eventi

Il Convegno nazionale Corecom sul dIgitale e le emittenti locali: I lavori

Il Convegno nazionale Corecom: i lavori
Una “falcidie” per l’emittenza locale? Il pericolo non è esagerato, sta già accadendo nelle regioni che hanno già attuato la svolta verso il digitale, lo ha denunciato il presidente del Corecom Puglia, Giuseppe Giacovazzo, coordinando i lavori del convegno nazionale “Il digitale e le tv locali”, a Bari. Inaccettabile perdere anche solo una tv: per Giacovazzo la presenza di tante realtà televisive crea il giusto “anticorpo all’autoritarismo dilagante”.
Tv falcidiate? Dopo lo switch off digitale nel Lazio si lamenta una perdita degli ascolti del 45%, i decoder sono privi di indicazioni, uno spot pubblicitario “vale” 0,75 euro. Risultato: licenziamenti e cassa integrazione. L’appuntamento nazionale barese ha affrontato diversi nodi, in tre sessioni di lavori, ai quali hanno partecipato il commissario Agcom Nicola D’Angelo, rappresentanti della Regione, dei Corecom, della FRT, dell’Ordine dei giornalisti e il segretario FNSI Franco Siddi. Non però esponenti del Governo nazionale: “una mancanza che duole”, ha notato Giacovazzo. 
Le tv stanno vivendo con “malessere” il passaggio. Eppure, come non ha potuto fare a meno di sottolineare Rosario Donato (FRT), “abbiamo avuto dieci anni di tempo per il passaggio al digitale terrestre, è possibile essere arrivati col ‘fiato corto’ a regolamentare le frequenze?”.
Ma è anche “l’autoprogrammazione” e l’assegnazione automatica delle tv sul telecomando uno dei nodi centrali del seminario: “il Logical channel number – ha spiegato Fabrizio Berrini, Aeranticorallo – è una rivoluzione della quale non abbiamo capito ancora il senso. La causa? Editori furbi che hanno chiesto ‘aiuti’ a governatori ignoranti in materia”..
“Siamo immersi in una dimensione di sviluppo tecnologico – ha affermato il presidente del Corecom Trentino, Enrico Paissan – della quale stentiamo a comprendere il valore. La storia dirà che, al confronto, la rivoluzione industriale sarà stata una piccola cosa”.
“Ma cosa succederà – ha chiesto – quando il Pentagono, che ci ha ‘regalato’ internet, si degnerà di donarci il sistema che usa attualmente? È chiaro che sul terreno su cui si gioca la competizione, scontiamo un ritardo di regia”.
“Nel Lazio – ha spiegato il presidente del Corecom Francesco Soro - cinquecentomila persone hanno avuto problemi con il passaggio al digitale. Dobbiamo evitare che in altre Regioni accada la stessa cosa: si pensi al centro storico di Bari dove esistono antenne che non filtrano il segnale. Ma dobbiamo soprattutto tutelare le fasce meno abbienti, il sistema televisivo locale deve fare autocritica se vuole essere davvero competitivo nell’era del digitale”.
Sul tema dei contributi pubblici sono intervenuti Maria Pia Caruso per Agcom e il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, a nome della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali.
“Uno dei nodi da sviluppare – ha precisato Introna – è certamente la mancata erogazione, da parte del Ministero, delle provvidenze 2009 alle emittenti televisive, sulla base delle graduatorie redatte dei Corecom”. Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato che: “Un altro problema sono i tagli delle agevolazioni alle aziende, specie l’abolizione delle provvidenze relative alla legge sull’editoria”.
“Alle emittenti dico: vi siamo vicini –ha dichiarato – ma vi chiediamo il rispetto delle regole, delle leggi e dei contratti di lavoro”. La Regione non lascerà sole le tivù locali nella svolta verso il digitale, il sistema però deve trovare un percorso unitario. Questa la proposta emersa nel corso dei lavori. (s.s)