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null LETTERA DI COMMIATO DEL PRESIDENTE DEL CORECOM SEN. GIUSEPPE GIACOVAZZO

06/03/2012
Al servizio del cittadino

LETTERA DI COMMIATO DEL PRESIDENTE DEL CORECOM SEN. GIUSEPPE GIACOVAZZO

"Si chiude oggi qui la mia giornata al Corecom della Regione Puglia. Una lunga giornata di quasi 6 anni .
Si chiude con un Grazie rivolto anzitutto a questa Regione che mi ha scelto.
Ho fatto molti mestieri nella mia vita .Ho cominciato a lavorare a 15 anni. Da studente. Ho fatto il geometra, il maestro elementare, l’insegnante di ginnasio, il teatro, il giornalista scritto e parlato, il direttore di giornale: la più ardua impresa dover gestire 100 colleghi tutti ansiosi di protagonismo. La cosa più difficile finchè il sole risplenderà sulle sciagure umane.
Ho fatto il politico, il parlamentare, il sottosegretario agli esteri: e malgrado tutto non sono riuscito a disamare la politica. Perché è l’arte suprema di tutte le arti. Ma non avevo fatto una cosa importante: amministrare .
Non avevo fatto l’esperienza del buon governo. L’ho fatto al Corecom della Puglia. Perciò dico: grazie Puglia, che mi hai arricchito nell’età povera, nella pienezza degli anni di una grande esperienza che mi mancava.
Ne esco davvero più forte, più consapevole, più maturo.
Non posso non ricordare il primo giorno.
Sono entrato una mattina in una specie di garage con porta saracinesca sul marciapiedi, a pochi metri dall’hotel Excelsior.
C’erano tre donne e un omino piccolo e vispo, di nome Zingaro, vecchia razza di Andria. Delle tre donne, una mi ha detto che andava via da quell’ufficio. Un'altra mi ha detto che conosceva bene mia sorella morta venti anni prima. L’altra è rimasta muta, lo sguardo compassionevole verso i miei destini. Era Elena ed è rimasta.
Ho chiesto una carta intestata perché volevo scrivere al Presidente del Consiglio. Non c’era la carta intestata. Non c’era neanche un posto dove sedermi.
Ho capito che dovevo cominciare  da capo. Ero l’amministratore di un’amministrazione che non c’era.
Potevo lasciare le cose come stavano oppure andarmene. Invece ho detto: se mi hanno chiamato devo restare, devo rispondere a una scelta.
Prima scoperta: il Corecom Puglia non aveva firmato la convenzione con l’AGCOM. E qui comincia l’arte antica: scopro che a capo c’è un signore che ho conosciuto quando lavorava in un ministero con Aldo Moro Ministro. Chiamo Corrado Calabrò e ci abbracciamo. Vado a Roma e lui mi presenta a tutti i consiglieri, vecchi e nuovi amici.
Faccio anche una ruffianata: pubblico una mia recensione a un libro di poesia di Calabrò, la sua passione, il suo debole. E il duro Calabrò si sciolse in languori.
Primo scatto: la Sede. Via dal garage sul marciapiede! Entriamo in un palazzo. Ci prendiamo 5 stanze. Poi chiedo in precario altre due stanze. E di precario in precario ci prendiamo tutto il piano del palazzo.
A suggello che nulla è più definitivo del precariato e a conforto di tutti i devoti di San Precario.
Ma non era una semplice conquista spaziale. Era la premessa per tutti gli sviluppi futuri del Corecom, dai rapporti con gli Enti telefonici per le conciliazioni, alle varie deleghe aperte al pubblico, per terminare alle tecnologie del monitoraggio di tutte le oltre  40 emittenti locali della grande Puglia.
E siamo stati i primi ad avere pienamente tutte le deleghe.
Pensate che ad oggi non le ha ancora il Piemonte, con la sua Torino capitale tecnologica avanzata.
Qui a Bari sono venuti da Milano, da Trieste, da Bologna, da Firenze a vedere come eravamo arrivati al top delle funzioni del Corecom bruciando le tappe, ma sempre nelle regole , nel rispetto scrupoloso delle procedure trasparenti dei concorsi di rigore europeo.
Sono venuti qui a seguire i nostri convegni nazionali. Ne cito solo alcuni
Dicembre 2007. Convegno sulla Giusta Informazione
 con Sergio Zavoli e Nicola Mancino relatore
Aprile 2008. Inizia la serie di convegni annuali del Progetto Media Education e Teleduchiamoci.
Aprile 2009 . Seminario delle emittenti tv sul digitale.
Anno 2010. Protocollo d’Intesa con la Polizia delle Comunicazioni
Anno 2011. Convegno nazionale su Comunicare in sicurezza
Ho già detto troppo.
Voglio dirvi ancora che tra le tante eccellenze di questa nostra Puglia, unica nel Mezzogiorno, va annoverato anche il Corecom che tutte le regioni italiane apprezzano.
Siamo stati rigorosi nel rispetto delle leggi esercitando le funzioni di garanzia verso le emittenti pugliesi.
Ma a quel rigore ha sempre corrisposto la coscienza di sapere qual è il ruolo che le tv locali svolgono nella società.
Non sono gli avanzi dei grandi network nazionali straricchi di pubblicità e di privilegi nell’arrogante politica del duopolio. Provate a fare a meno dell’informazione periferica della cronaca spicciola della vostra tv di casa. Vi ritroverete più poveri di notizie. Ma soprattutto più poveri di partecipazione alla vita concreta della città, del paese, del quartiere. Il che vuol dire più poveri di democrazia.
Questo è in fondo lo spirito che ha animato il Corecom. Non la cruda osservanza delle norme. Ma l’adesione vera ai bisogni della vita comune, la vita ordinaria dei giorni pari e dei giorni dispari.
Non può essere che questa la stella polare di un buon Corecom.
Voi sapete quanto discredito si getta a cuor leggero su tutto quanto in Italia evoca la parola burocrazia, regno dei fannulloni a reddito fisso, irrisa anche da certi ministri.
Voglio dire a chi mi succede: voi ereditate un manipolo di dirigenti, funzionari e impiegati che sono un modello di efficienza, di dedizione, di correttezza.
Molti credono che la cordialità dei rapporti umani sia nemica del rispetto gerarchico. Posso assicurarvi che qui ho vissuto l’esperienza che accomuna nella stima e nell’affetto una collaborazione che non ha mai conosciuto ombre.
A cominciare dal Direttore Giotta, al quale mi è toccato moderare soltanto l’eccesso di lavoro e di passione che mette nel suo diuturno impegno ( e anche qualche punta di rigorismo).
Tutto questo insieme di traguardi non sarebbe stato possibile senza una convinta profonda intesa con la Presidenza della Regione che ha compreso subito qual era il ruolo culturale, oltre i servizi pratici, del Corecom Puglia, avanguardia nell’esperienza televisiva in campo nazionale.
Una intesa totale, senza screzi né  malintesi, ed anche estesa a tutte le componenti della realtà istituzionale della Regione, non solo la parte a me politicamente più affine, ma anche quella essenziale di ogni versante nella dialettica democratica che è il respiro del confronto politico.
E’ per tutto questo che sento di dire grazie dal profondo del cuore, ai vertici e alla base, dal primo all’ultimo di quanti ho potuto conoscere in questa meravigliosa avventura.
Il mio amico Leonardo Sciascia che ospitavo al mio trullo in Valle d’Itria volle congedarsi dalla sua gente con questo distico:
Ce ne ricorderemo di questo pianeta
Io mi congedo da voi dicendo:
Ce ne ricorderemo di questo pianeta Corecom
onore e vanto della nostra amata Puglia"
 
                                                                                        Sen. Giuseppe Giacovazzo