DALLE PERIFERIE DEL MONDO ALLE PERIFERIE DELLE CITTÀ
Comunicare per immagini
Lo sviluppo tecnologico messo in atto dalla diffusione di internet e dai social network, ha accentuato l’uso quotidiano di nuovi strumenti informatici entrati prepotentemente nelle nostre vite quotidiane.
Questa rivoluzione tecnologica e culturale ha avuto effetto in particolare sulle telecomunicazioni stravolgendo il mondo del lavoro, le abitudini quotidiane e le relazioni sociali, generando nuovi codici comunicativi e nuove forme d’espressione.
In particolare, nella comunicazione e nell’informazione continuano ad avere un ruolo cruciale le immagini, che da millenni, sin dai primi segni nella storia dell’umanità hanno rappresentato il mezzo più efficace di trasmissione di notizie ed informazioni. Dai graffiti agli ologrammi, gli uomini hanno costruito da sempre una rappresentazione visiva della realtà.
Oggi, l’uso dei social ci ha messi di fronte ad una realtà inoppugnabile: i giovani comunicano soprattutto attraverso immagini. You Tube, Tik-Tok, Whatsapp, Instagram sono le piattaforme attraverso cui l’universo giovanile si confronta, si scambia commenti per immagini, cerca di affermare il proprio ego attraverso i selfe o semplicemente gioca. Spesso, però, i ragazzi trascurano i pericoli che la rete nasconde, violando privacy, regalando dati personali che dovrebbero essere preservati, esibendo il proprio corpo sui social, o mostrando solo immagini del viso stereotipate che trascurano la profondità del messaggio per immagini, di grande impatto emotivo e narrativo e l’approfondimento alla base lavoro di ogni reporter. Attraverso una immagine, a volte, si può raccontare un fatto di cronaca o il proprio stato d’animo meglio che in un lungo articolo. Le foto scattate dai fotoreporter, le immagini di un servizio televisivo diventano vere e propri documenti storici per i quali diventa determinante l'accuratezza delle fonti. Un lavoro il più delle volte sconosciuto ai giovani o sottovalutato e banalizzato spesso nella traduzione di immagini tutte uguali e superficiali che si colgono nei social. Ma il linguaggio per immagini è altro rispetto ai selfie.
Da queste osservazioni è partita, allora, l’idea del progetto “Dalle periferie del mondo alle periferie delle città” voluta dal Corecom in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, l’Ordine dei giornalisti di Puglia, l’Accademia del cinema per ragazzi di Enziteto e Cime (il più importante exhibition partner in Europa della Fondazione World Press Photo di Amsterdam). Un progetto al quale hanno partecipato 150 studenti di sei scuole pugliesi accompagnati da esperti, inviati di guerra, giornalisti, operatori televisivi, fotoreporter del più importante concorso fotografico al mondo – World Press Photo – ed esperti. Sono stati prodotti attraverso percorsi laboratoriali sei mokufilm/documentari che saranno premiati il 24 giugno da una giuria presieduta dalla presidente del Consiglio, Loredana Capone.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook del Corecom Puglia
https://www.facebook.com/corecompuglia
Di seguito le foto individuate e i temi affrontati dalle scuole.